Io sono la dea dell’amore,

mi ha sussurato stanotte un fiore,

racolto dall’ alto giardino aperto ,

cresciuto nell’isola del mio petto.

Sto vivendo le vite passate

di sentieri di pura pace,

di emozioni ritrovate,

sposandomi la bella arte.

 

Cantando nello specchio della  sorgente,

la nuova luna mi dona il ventre,

con una mano molto sapiente,

raccolgo le rime dall’ombra veggente.

 

La tigre accanto mi sta per sempre,

con altri felini con le colombe

nate nell’ alto giardino splendente

con magici giochi di stelle cadenti.

La ninfa che sale un gradino alla volta,

fluisce dall’acqua di bianche rose,

spruzzando le gocce di pietre saline,

espande sorrisi dalle sue fosse.

 

Avevo la sete di scrivere adesso,

le parole scomparse io ho ripreso,

i miei cari mi aprono l’occhio,

i canti d’allora li vedo nello specchio.

 

Mi sto ricordando i giorni prima,

scrivendo dall’alba alla sera la rima,

sciogliendo il tesoro del mio dono,

il quadro riprende l’antico suono.